Dalla ricerca alla valorizzazione di risultati innovativi
È possibile valorizzare, tramite deposito di una domanda di brevetto (o simile titolo di privativa) e suo trasferimento a terzi o costituzione di nuova impresa, prodotti o processi nati dalla ricerca universitaria. Ma non solo. I laboratori dell’Università sono ricchi di materiali nuovi ed originali (quali ad esempio: proteine, anticorpi, ceppi batterici, linee cellulari, animali transgenici, ecc.) e conoscenze che possono avere un interesse industriale e possono essere dati in licenza a terzi, senza la necessità di passare attraverso la tutela brevettuale.
Ricordiamo inoltre che dalla ricerca sponsorizzata, secondo i regolamenti di Ateneo, possono nascere brevetti dei quali gli inventori universitari devono essere autori.
La titolarità dei risultati della ricerca dipende, in Italia, dal rapporto di lavoro esistente tra l’inventore e il suo datore di lavoro e, in ambito di ricerca universitaria, dal finanziamento che ha permesso di arrivare al risultato inventivo. Il Regolamento d’Ateneo in materia di Proprietà Industriale e il personale dell’Ufficio Proprietà Intellettuale (UPI) sono il riferimento per stabilire a chi appartiene un risultato innovativo. Occorre quindi considerare sempre, quando si applica ad un grant o si riceve un finanziamento, se il finanziatore impone delle condizioni circa la titolarità e lo sfruttamento dei risultati futuri.
Come conseguenza dei progetti di ricerca finanziati a consorzi formati da più parti, la titolarità di risultati innovativi può avere più titolari. È infatti frequente che i brevetti del portafoglio d’Ateneo sia depositati congiuntamente ad altri partner. Il personale dell’Ufficio Proprietà Intellettuale ha il compito di gestire i rapporti tra gli enti comproprietari, allestendo appositi accordi.
I passaggi interni per richiedere la tutela e la valorizzazione di un risultato inventivo
Contattare l’Ufficio Proprietà Intellettuale (UPI)
Il personale dell’UPI esegue, insieme agli inventori, un’istruttoria sulla proposta volta ad accertare: (i) l’esistenza dei requisiti di brevettazione (principalmente novità e attività inventiva); (ii) la titolarità dei risultati e eventuali diritti di terzi sul risultato stesso; (iii) le potenzialità di mercato e (iv) lo stato di maturità del risultato e il piano necessario al suo sviluppo. A tal fine l’UPI dispone di competenze e banche dati specifiche.
L’istruttoria parte dalla compilazione di una scheda descrittiva, fornita dall’UPI, a cura degli inventori.
Presentazione e approvazioni istituzionali
Tutti gli elementi raccolti circa la proposta sono portati all’attenzione della Commissione Brevetti che, sentiti anche gli inventori, esprime un parere in merito all’opportunità di proteggere o meno il risultato. La Commissione può anche ritenere di rimandare la decisione a valle di ulteriori approfondimenti sperimentali. In seguito al parere positivo della Commissione, una proposta di delibera è inviata al Consiglio di Amministrazione che si pronuncia definitivamente in merito.
Una comunicazione al consiglio di dipartimento di affiliazione degli inventori è necessaria prima della presentazione in Commissione Brevetti. L’UPI fornirà fax-simile per la verbalizzazione.
Deposito della domanda di brevetto
Ottenute le necessarie approvazioni, il deposito della domanda di brevetto sarà affidato dall’UPI a uno studio specializzato che seguirà la stesura dei testi e l’iter di deposito. In questa fase sarà necessaria la piena e tempestiva collaborazione degli inventori.
Prosecuzione delle domande
La protezione di un risultato tramite brevettazione prevede un iter lungo con alcune importati scadenze che comportano scelte strategiche ed investimenti, quali ad esempio l’estensione in Paesi esteri o l’esame di merito della domanda. Per ognuna di queste fasi è necessario un passaggio agli organi. Sarà l’UPI a gestire queste fasi, ma richiederà agli inventori costanti aggiornamenti sullo sviluppo dell’invenzione.
Attività di valorizzazione
Il deposito della domanda è un punto di partenza, non di arrivo. Occorre iniziare da subito a lavorare allo sviluppo del trovato. Sviluppo che dovrà necessariamente raggiungere il mondo industriale o imprenditoriale. Insieme al personale dell’UPI si attiveranno quindi azioni di promozione e divulgazione del risultato innovativo e si lavorerà alla ricerca di partner interessati ad investire e sviluppare l’innovazione proposta. Se la risposta del mondo imprenditoriale sarà positiva, l’Ateneo e gli inventori avranno raggiunto il loro obiettivo. Se, al contrario, il trovato si dimostrerà debole dal punto di vista brevettuale e/o dello sviluppo industriale, l’Ateneo non confermerà ulteriormente l’investimento nel mantenimento del brevetto e, come da regolamento, se ne offrirà la titolarità agli inventori.